Il contenuto video consente alle imprese di attirare l’attenzione degli utenti, i quali si sentono rassicurati da un breve spot che non richieda particolari sforzi da parte loro, in termini di tempo né di impegno. Riconoscendo, dunque, l’importanza di appoggiarsi a dei materiali visivi per interessare un potenziale interlocutore, si dovrà procedere al passo successivo: realizzare un video che non solo sia bello, ma che segua una logica di Inbound Marketing.
Prima regola: contenuti, non pubblicità
Fare advertising basandosi sulle più classiche logiche promozionali non è più attuabile su piattaforme come Youtube. Presentare efficacemente il proprio ecommerce o il proprio brand richiede uno sforzo verso qualcosa di nuovo.
Oggi, neppure i tradizionali video di presentazione aziendale sono una soluzione che porta a grandi guadagni: il segreto sta nel realizzare contenuti video che siano innanzitutto creativi.
Prima di attivarsi nelle operazioni pratiche di realizzazione di un contenuto video, è necessario aver raccolto una serie di informazioni sul destinatario di riferimento o buyer persona. È qui che si inserisce l’Inbound Marketing.
Scegliendo un approccio Inbound, il risultato finale sarà un video apprezzato e, soprattutto, condiviso. Questo perché, un contenuto video non è il solito spot pubblicitario che viene trasmesso in televisione: non si otterrà un filmato che spinge a comprare, ma che attira verso l’acquisto.
Dare un volto alla propria azienda
I social di riferimento su cui è stato scelto di caricare il proprio video non sono altro che delle community: un gruppo di persone reali che interagiscono tra loro.
L’azienda avrà a che fare con un profilo ben delineato: età, sesso, interessi, bisogni e tante altre caratteristiche, che permettono ad una società di potersi confrontare con un individuo. Questo soggetto, per quanto ideale, esiste ed è con esso che i vari business devono avere a che fare.
Grazie alle analisi di Inbound Marketing, l’azienda avrà in mente una persona a cui rivolgersi. Ma non è vero il contrario.
Altrettanto importante sarà fornire un volto al potenziale cliente: dare un’immagine umana al proprio brand rafforzerà molto il legame con il pubblico. Ed ecco che sarà essenziale pensare ad un contenuto video improntato sulla relazione umana, che punti alla costruzione di relazioni a lungo termine tra impresa e cliente.
Alcuni esempi di contenuti video efficaci
Una buona mossa in tal senso, potrebbe essere quello di raccontare dei frangenti quotidiani dell’azienda, coinvolgere lo stesso personale. Una sorta di dietro le quinte per mostrare con trasparenza il lavoro che sta a monte del prodotto in vendita.
Un’altra possibilità è quella di realizzare dei video esplicativi, che in maniera rapida e spiritosa, presentano la nascita e la crescita del brand: possono essere per esempio delle claymation, dei disegni digitali. Contenuti video che trasmettono il valore di un marchio, in maniera originale.
Anche i video tutorial sono parecchio utilizzati per aumentare il tasso di conversione. Funzionano molto anche perché non si riferiscono solo ai potenziali clienti, ma anche a quelli già fidelizzati. Questi contenuti rispondono alle esigenze dei buyer e allo stesso tempo li rassicura sul fatto di esser seguiti e informati dall’azienda anche in caso di dubbi sul funzionamento dei prodotti.
I riferimenti, i link al sito aziendale, le keyword
Un video in ottica Inbound non si fermerà dopo aver attirato un certo numero di visualizzazioni. Il secondo obiettivo è quello della conversione degli utenti in clienti.
Ideale in tal senso è inserire il proprio spot su Youtube per poi connetterlo col sito aziendale. Dirottare il pubblico verso il brand online è una tappa obbligatoria. Ecco alcune pratiche per guidare il consumer.
- Includere il link del sito nella prima riga di ciascuna descrizione dei video.
- Lo stesso link andrà inserito nell’header del canale.
- Dare un motivo all’utente di migrare da Youtube al sito aziendale, ad esempio realizzando un video che inizia su una piattaforma e continua sull’altra.
- La trascrizione del video: i motori di ricerca non leggono i video, ma i riassunti di essi. Se Google troverà oltre che il titolo del contenuto, almeno il suo riassunto, allora sarà meglio indicizzato.
- La scelta delle keyword: preferibili quelle con un alto numero di ricerche e un livello di difficoltà medio/basso. Dovranno essere rintracciabili all’interno del video, nella sua descrizione, nel nome del file e nei tag.
- Carica il video su YouTube, perché essendo di proprietà di Google è la piattaforma migliore per attirare la sua attenzione.