Nell’era della comunicazione digitale il sito internet rappresenta il biglietto da visita di un’azienda. La porta d’ingresso verso i prodotti o i servizi a cui il cliente desidera accedere. Un canale web che sappia essere sempre all’altezza delle aspettative degli utenti e che sia in grado di adeguarsi alle loro esigenze, pertanto, è ormai uno strumento fondamentale per il successo di un’attività.

 

 

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Proprio per venire incontro a queste necessità, negli ultimi anni si è sviluppato il growth-driven design (GDD), un’alternativa più flessibile, più efficace e più economica al web design tradizionale. Se nel consueto metodo di progettazione di un sito internet ci si basa esclusivamente sui propri gusti o, al massimo, sulle tendenze del momento, con l’approccio growth-driven tutto ruota attorno alle esigenze di chi utilizza il portale, ossia i clienti finali dell’azienda. Basandosi sui dati di navigazione raccolti, è dunque possibile avere un sito in continua evoluzione, sempre pronto ad adeguarsi alle preferenze dei consumatori, pergarantire loro una user experience di assoluto livello.

 

Ma come funziona in concreto il growth-driven design?

Il processo parte da una fase iniziale di pianificazione strategica, in cui vengono stabiliti gli obiettivi che si intendono raggiungere tramite il nuovo sito web. In questo primo step è fondamentale farsi un’idea ben precisa di quale sarà il target di riferimento, provare a delinearne le caratteristiche e ipotizzarne, nella maniera più accurata possibile, dubbi ed esigenze.

Una volta definito un quadro completo degli utenti e delle loro necessità, si può procedere a stilare una wishlist, ossia un elenco di idee che potrebbero arricchire il sito, migliorare la user experience e di conseguenza avvicinare gli obiettivi di business aziendali. Questa fase di studio, per quanto fondamentale ai fini dei passaggi successivi, non deve richiedere più di qualche settimana di tempo. Come abbiamo visto, infatti, il GDD è basato su un concetto di sviluppo continuo e di miglioramento in corso d’opera.

A questo punto si può, dunque, procedere al lancio immediato del sito. Una buona strategia è quella di implementare subito nel portale il 20% delle idee della wishlist, a partire da quelle più strettamente necessarie, conservando il restante 80% per le successive fasi di potenziamento. Così facendo, pur attraverso un sito ancora in fase embrionale, sarà possibile far entrare in contatto persone reali con il canale web aziendale e cominciare a raccogliere subito dati importanti per la sua crescita. È evidente quindi che, se nel web design tradizionale il lancio del sito rappresenta la fase finale del processo, nel growth-driven design è solo il primo passo.

I 4 step

Una volta che la piattaforma web è online si può dare il via al ciclo di ottimizzazione, che garantirà un miglioramento costante del sito attraverso quattro step.

Il growth-driven design è dunque in grado di dar vita a un sito più vicino alle esigenze degli utenti, più performante e, di conseguenza, di maggior valore per il business. Il tutto abbattendo tempi e costi di realizzazione rispetto al web design tradizionale.